Postproduzione nel servizio fotografico gravidanza:
quanto fotoritocco c’è nelle immagini che vi consegno?
Come raccontavo in questo articolo la postproduzione fa parte del flusso di lavoro in tutto e per tutto.
Confesso che utilizzo Photoshop per trattare tutte le immagini che consegno. Dai matrimoni ai ritratti di famiglia, per me è lo strumento più rapido per ottenere il risultato che ho in mente. E’ assolutamente un mio modo di lavorare che può non essere condiviso, anzi! Saper usare Lightroom come “sostituto” di Photoshop è probabilmente lo step successivo che dovrò imparare.
Quando mi trovo a dover lavorare dei ritratti di gravidanza ci sono alcune cose che, per la buona riuscita dell’immagine finale, cerco di ottenere già durante la fase di scatto. Mi riferisco a cercare di avere una forma sinuosa del corpo, sfinare braccia, collo/mento e viso, dare slancio con la posizione delle gambe e volume con i capelli. Questi aspetti si possono ottenere già in fase di produzione, ma quando serve intervengo in postproduzione ulteriormente per definire meglio le cose.
Poi c’è qualcosa che invece faccio sempre: il ritocco pelle. Togliere le imperfezioni della pelle è un procedimento che può richiedere anche molto tempo e viene fatto su tutti i ritratti gravidanza scattati in studio. Ma c’è la truccatrice, direte voi. Si, certo. E io vi rispondo: pensate se non ci fosse! Lavorare con una mua (make up artist) che conosce bene i set e sa come trattare il rapporto luce flash/trucco è una base di partenza ottima per dover intervenire molto poco con la postproduzione.
Tutto questo è valido per i ritratti in studio, mentre sono un po’ più flessibile per quanto riguarda i ritratti cosiddetti “lifestyle”, in cui c’è meno posa e la luce è naturale. In quel caso intervengo in maniera più delicata proprio per mantenere il mood originale e far sentire il meno possibile il mio intervento.
E poi ci siete voi. Al di la dei miei interventi, vi chiedo quasi sempre se ci sono delle cose che di voi proprio non vi piacciono, per capire quali interventi fare oppure no. Non ci dimentichiamo che la gravidanza è si un periodo meraviglioso, ma può essere accompagnato da caviglie gonfie, ritenzione nelle gambe, e un generale arrotondamento delle forme che può non far stare a proprio agio tutte le future mamme.
Ci tengo a sottolineare una cosa: la potenza della gravidanza è proprio nel corpo, quindi quello che ho descritto sopra è solo uno dei modi di raccontarla, esaltandone le forme attraverso una ricercatezza estetica minuziosa. Ma la maternità si può raccontare anche con luci naturali, senza posa e mettendo al centro del racconto proprio quel corpo che cambia e che si prepara ad accogliere e a partorire una nuova vita. E’ proprio in questa direzione che andranno i nuovi servizi maternity, per provare a raccontare la maternità a tutto tondo.



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